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Posts Tagged ‘Esempi’

Un’altra bellissima presentazione che vale la pena di guardare e scaricare. Come al solito le forme sono più interessanti dei contenuti. Credo sia particolarmetne riuscita la trasformazione delle tabelle numeriche. FAtemi sapere

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In questo periodo non ho il tempo neanche per respirare (lo avrete capito), ma questa bellissima presentazione ve la voglio proprio segnalare. Ci risentiamo in tempi migliori :-)

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Per chi se le fosse perse segnalo altre tre presentazioni davvero super, tra cui una dello stesso autore della famosissima “Death by powerpoint“, Alekei Kapterev, che racconta (con le slide) come quella presentazione gli abbia cambiato la vita, almeno un po’.

View more presentations from @JESSEDEE

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su Note & point hanno un approccio laico ed equidistante: Powerpoint o Keynote non fa differenza, purché le presentazioni siano di alto livello.  E molte lo sono. Un sito tutto da vedere (e da scaricare).

 

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Rifacciamoci la bocca dalla presentazione precedente con un po’ di ottimi esempi: Mike Vardy ha pubblicato un elenco di 28 presentazioni di alto livello, da cui prendere ispirazione.

Sono tutte presenti su slideshare e sono tutte davvero notevoli. Da studiare.


 

 

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La presentazione che segue testimonia una sconfitta, e precisamente una sconfitta del sapere pratico sul sapere teorico, posto che questa distinzione sia praticabile (lo so, a prima vista è una distinzione facile, ma solo a prima vista. Se ci fermiamo un momento a riflettere su che cosa designamo con questi concetti ci accorgiamo che le cose non sono così semplici).

In ogni caso, come potete vedere tratta di presentazioni, leggendola si capisce che ha preso a piene mani dal mio libro (senza citarmi, va beh lasciamo perdere, credo che gli autori siano solo dei ragazzi) e che le persone hanno studiato bene i concetti ma…la presentazione è racapricciante.

Ora mi chiedo (e vi chiedo): quanta distanza c’è tra la perfetta conoscenza teorica e la  – pessima – realizzazione pratica? Siamo sicuri che  scrivere, tenere lezioni, pubblicare articoli sulle presentazioni efficaci sia sufficiente? Guardando questa roba credo proprio di no.

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il buon Rick Altman è un altro dei tanti professionisti americani che si dedicano alle presentazioni efficaci, girando il Paese in lungo e in largo per portare il verbo di PPT.

Il suo sito non è un gran che, a dire il vero, ma contiene alcuni esempi di redesign di presentazioni che vale davvero la pena sfogliare.

Esempi di redesign di presentazioni

Esempi di redesign di presentazioni

Le trovate a questi tre indirizzi:

http://www.betterppt.com/consulting-services/makeovers/redesign/

http://www.betterppt.com/consulting-services/makeovers/technique/

http://www.betterppt.com/consulting-services/makeovers/message/

 

 

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In due ottimi post jon Thomas fornisce alcuni esempi di “prima” e “dopo” su alcuni testi di presentazioni reali. Si tratta in entrambi i casi di rifacimenti che cercano di eliminare l’effetto “elenco puntato” e di aggiungere elementi visuali a supporto dell’informazione.

Il primo esempio è davvero notevole

 

Da così

Bad PowerPoint 1

 

 

 

 

 

 

 

a così

 

Good Powerpoint - Pie Chart

 

da così

Bad Powerpoint 2

 

 

 

 

 

 

 

 

a così

Good Slides

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

da così

Bad PowerPoint 3

 

 

 

 

 

 

 

 

a così

 

Good-Slides2

 

 

Anche il secondo esempio è interessante, e specifica un punto a volte sottovalutato: inserite il testo lungo nelle vostre note

 

Slide1Notes

 

Ecco parte del rifacimento

Slide4

Slide: Simplicity Quote by Leonardo DaVinci

 

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Ne ho già parlato qualche volta, ma ritorno sul tema perché ho creato una breve presentazione dedicata agli sfondi in PPT, con esempi di colori di sfondo “rubati” da alcune presentazioni tra le migliori che ho visto.

Resto dell’idea che lo sfondo bianco sia sempre il migliore, ma se proprio non vi sentite a vostro agio con questo tipo di semplice soluzione, nella presentazione trovate un po’ di proposte sostenibili (con un po’ di ironia, che su questo tema è sacrosanta).

La cosa importante è che riusciamo finalmente a tenerci alla larga dall’orrido sfondo blu e da tutti i bizantinismi che ancora vedo in giro.

E buono sfondo a tutti :-)

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Abbiamo parlato molte volte dei punti-elenco nelle slide, e come sapete io non sono un fondamentalista dell’eliminazione di questi elementi dalle nostre presentazioni: a volte servono, a volte non possiamo farne a meno. Ciò non toglie che in moti casi possiamo eliminare questi elenchi e trasformarli, se è il caso, in qualcosa di maggiormente efficace.

Per farlo dobbiamo solo capire che cosa sono le slide e passare dalla visione lineare,  testuale e temporale tipica del libro (una linea di testo che si snoda sulla pagina) a quella bidimensionale, pittorica e spaziale delle slide.

In questo senso ci viene in aiuto un post di Cristina Rigutto, che propone un esempio a mio modo di vedere molto intelligente, perché sfrutta la vocazione spaziale e tabellare delle slide:

Cristina ha dedicato ai punti elenco anche un piccolo quaderno in PDF, che ha intitolato “Oltre i punti elenco”.

Da parte mia vi aggiungo altri due esempi (tratti da presentazioni reali) di trasformazione dei punti elenco in qualcosa di spaziale-tabellare.

Disposizione circolare

Disposizione circolare dei punti elenco

Disposizione a post it (ne parla anche Cristina)

Disposizione a post it dei punti elenco

Ok, come vedete le strade sono possibile diverse, E non dimenticate che se proprio dovete usare i punti elenco ci sono pur sempre diverse regole da rispettare.

Buone slide a tutti :-)

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Cari lettori, mi scuso per la lunga pausa, legata alla stesura del mio ultimo libro e riprendo le pubblicazioni su questo blog (come dico sempre, questo blog rappresenta il “lato oscuro” della mia attività… :-).

Oggi voglio segnalarvi la presentazione di Alberto, uno studente che, seguendo i consigli di questo blog, ha rivisto autonomamente una sua presentazione e ha pubblicato il risultato su Slideshare.

Il risultato, al di là di alcuni aspetti certamente migliorabili, è davvero interessante e dimostra che tutte le volte che riusciamo a trasformare le buone pratiche in regole, queste diventano trasmissibili e applicabili. Da chiunque.

Credo che questo passaggio dalle pratiche alle regole, questa scomposizione di un’attività in sottoattività ciascuna con un proprio canone, sia il vero spartiacque tra l’attività del singolo e la sua trasmissione ad altri, tra la pratica concreta e la sua divulgazione. Riusciamo ad insegnare solo dopo che abbiamo praticato, riflettuto, assimilato, generalizzato, trasformato le astrazioni in linee guida. Finché non compiamo questa operazione restiamo nel campo della pratica, non del suo insegnamento.

Questo naturalmente per quanto riguarda la didattica “tradizionale”: il garzone di bottega rinascimentale, così come il partecipante a una comunità di pratica utilizza invece la partecipazione periferica legittima, ma è ovvio che non sempre questo è possibile nel mondo digitale delle relazioni a distanza.

Questo ragionamento sui canoni e la loro trasmissione chiama in causa anche un dibattito antico, ovvero il rapporto tra stile e regole, tra originalità e manierismo. Ma credo che la questione si ponga oltre un certo livello della pratica:  i fondamentali sono uguali per tutti e una slide leggibile è solo il primo passo per più audaci realizzazioni.

Bravo Alberto.

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Quando mi hanno commissionato, tre mesi fa, un quaderno sull’uso efficace delle email ho declinato l’offerta; mi sono detto (è ho detto al committente) che esiste  c’è già l’ottimo quaderno in pdf scritto da Luisa,  unito al capitolo del suo libro dedicato a questo, ho ribadito che l’argomento è abbastanza conosciuto e assai battuto e che in sostanza, non avrei saputo che cosa dire di nuovo al riguardo.

Niente: il committente ha insistito e alla fine ho ceduto. Non vi posso mostrare il quaderno, ma ho ricavato da esso una presentazione che vi sottopongo volentieri.

Davvero, credo non ci sia davvero nulla di strabiliante, ma ho cercato di mettere un po’ di esempi carini. Ma sopratutto mi sono divertito a creare la presentazione. Che ne dite?

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Su Slideshare si trovano presentazioni davvero notevoli. Questa ve la voglio segnalare perché è davvero fatta molto bene. Il tema è Linkedin e il suo uso professionale: guardate come la narrazione scorre agevolmente, grazie a immagini e testi azzeccatissimi (peraltro è anche uno slidecast). Bravi, non c’è che dire.

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Certo, c’è Captivate; certo, c’è Articulate;  certo, c’è Camtasia. Ma vi devo dire che io, se devo creare uno slidecast al volo e condividerlo, apprezzo molto anche Slideshare stesso.

Slideshare infatti consente di aggiungere un file MP3, tipicamente un vostro audio, e di sincronizzarlo con le slide. L’interfaccia è abbastanza intuitiva e naturalmente il prodotto è subito a disposizione dei vostri allievi. Certo, non permette grandi personalizzazioni, ma solo uno slide cast “cotto e mangiato” per così dire.

Ma spesso è quello che ci serve, e nulla più.

Ecco un esempio che ho realizzato per gli allievi del corso online che – assieme a tanti altri tutor –  sto tenendo:  “Insegnare e apprendere con i social network“, promosso da Garamond. Il tema è (guarda un po’) come trovare risorse su slideshare (è un corso base, perdonate l’approccio molto elementare).

Che dite? Può andare come risorse-veloce-se-devo-pubblicare-al-volo?

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Dico subito che non ho niente di personale contro l’autore di questa presentazione, che anzi è assolutamente apprezzabile per aver condiviso parte del suo sapere con gli altri.

Il problema non è questo bensì il fatto che a volte l’eccesso di buona volontà può produrre effetti indesiderati.

Questa presentazione, che ho trovato su Slideshare, mi sembra emblematica di un certo stile e di uno schema mentale ricorrente, ovvero: ho paura di annoiare, ho a disposizione gli strumenti mirabolanti di Microsoft e allora mi dò da fare per aggiungere tutto quello che posso.

Purtroppo il risultato è spesso contrario alle intenzioni: un carnevale di colori, sfondi, font e cornici che rendono la presentazione indigeribile.

Non fatelo. Fidatevi di più di voi stessi.

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Ogni tanto mi capita di fare della formazione sulle presentazioni efficaci: per fare un lavoro più efficace cerco sempre di farmi mandare del materiale in anticipo per studiarne i difetti principali e, nel migliore dei casi, riesco a trasformarlo per verificare assieme agli allievi come si possono applicare le regole per una buona presentazione ai casi specifici.

L’ultima occasione che ho avuto per lavorare in questo modo mi ha dato una certa soddisfazione: si trattava del materiale prodotto dal Dipartimento di salute mentale di una ASL,  all’interno di un progetto di divulgazione dei temi della salute e malattia mentale ai ragazzi delle scuole superiori.

Il materiale si prestava a molte trasformazioni ci ho lavorato parecchio: per questo ho pensato di riutilizzarne una parte (con il consenso degli autori) per illustrare con esempi concreti di restyling 11 regole per migliorare le presentazioni.

Ho pubblicato il lavoro su Slideshare e lo potete vedere di seguito. Che ne dite?

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Sul suo blog Alessandra Cimatti (Alessandra è un’altra specialista di presentazioni) riporta  il caso di un recente convegno milanese; ecco quello che la telecamera ha catturato durante i lavori:

wt 1

inutile dire che esprimo tutta la mia solidarietà ai partecipanti: se questa era la zuppa è probabile che molti di loro siano stati preda di convulsioni o precipitose regressioni a traumi infantili non risolti.

Insomma, le cose sanno così: se volete presentare qualcosa a qualcuno vi dovete impegnare di più; non è sufficiente chiudere gli occhi, passare il mouse sul testo del vostro foglio word, fare il taglia e incolla selvaggio sulle slide e sperare di farla franca.

Non-fun-zio-na.

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Vi devo confessare che il lavoro di Fabrizio Cornalba nell’ambito delle presentazioni efficaci non mi dispiace neanche un po’, ed è un vero piacere (anche se è un concorrente) segnalare le sue presentazioni, considerato che il panorama italiano a riguardo è piuttosto povero e – diciamocelo – in certe occasioni davvero scadente.

Questa breve presentazione – l’ultima del suo set su Slideshare – è davvero ben fatta e piena di consigli utili

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Esempi di revisioni di slide

VI propongo alcuni esempi di rifacimenti di slide realmente create, rifacimenti che ho effettuato per illustrarli in un corso che ho tenuto recentemente per funzionari della Pubblica Amministrazione.

Come al solito trovate gli esempi “prima” e “dopo”. Sono solo esempi, che ho fatto velocemente e senza essere peraltro padrone della materia. Che ne dite?

Prima:

elenco01

Dopo:

Esempio 01 di slide rifatta

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Prima:

Esempio 02 di slide originale

Dopo:

Esempio 02 di slide rifatta

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Prima:

Esempio 03 di slide originale

Dopo:

Esempio 03 di slide rifatta

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Prima:

Esempio 04 di slide originale

Dopo:

Esempio 04 di slide rifatta

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Prima:

Esempio 05 di slide originale

Dopo:

Esempio 05 di slide rifatta

Esempio 05 di slide rifatta

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Prima:

Esempio 06 di slide originale

Dopo:

Esempio 06 di slide rifatta

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Una simpatica serie di presentazioni dedicate alle presentazioni efficaci.

Insieme formano un corso  di quella strana “scienza di Powerpoint” oggi sempre più frequentata. La serie non ha pretese di esaustività, ma lancia in modo efficace alcuni messaggi chiari.

Per me quelle interessanti sono la 4, la 5 e la 6.

Che ne dite?

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