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Archive for the ‘colori’ Category

Suggerimenti per diagrammi perfetti

Vi segnalo una presentazione *fantastica*, creata da un non professionista e dedicata esclusivamente alla creazione di diagrammi sulle slide (ovvero frecce, processi, schemi e così via).

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I consigli sono davvero dettagliati, ed espressi in modo impaccabile

 

Davvero non saprei che cos’altro aggiungere, se non di fare tesoro di questi preziosi suggerimenti.

 

 

 

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Il rapporto tra colore del testo e colore dello sfondo, si sa, è uno di quei terreni minati dove si consumano i peggiori errori e si subiscono i peggiori orrori nelle presentazioni. Ne ho già parlato, ovviamente, in tanti altri post e qui ribadisco solo che il migliore rapporto testo-sfondo resta, nel 99% dei casi, il nero su bianco.

Oggi voglio solo segnalarvi un piccolo tool, creato da Dave Paradi, per calcolare l’efficacia del rapporto testo-sfondo. Potete utilizzarlo quando non vi sentite sicuri delle vostre combinazioni “audaci”.

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Ne ho già parlato qualche volta, ma ritorno sul tema perché ho creato una breve presentazione dedicata agli sfondi in PPT, con esempi di colori di sfondo “rubati” da alcune presentazioni tra le migliori che ho visto.

Resto dell’idea che lo sfondo bianco sia sempre il migliore, ma se proprio non vi sentite a vostro agio con questo tipo di semplice soluzione, nella presentazione trovate un po’ di proposte sostenibili (con un po’ di ironia, che su questo tema è sacrosanta).

La cosa importante è che riusciamo finalmente a tenerci alla larga dall’orrido sfondo blu e da tutti i bizantinismi che ancora vedo in giro.

E buono sfondo a tutti :-)

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Kuler è un’applicazione web della Adobe per creare combinazioni di colori o per trovarne e scaricarne di già fatte dalla comunità di  appassionati, in perfetta logica 2.0. Lo ha segnalato Garr Reynold qualche tempo fa e devo dire che non me lo sono filato molto. Il realtà l’applicazione è molto carina e anche molto utile.

Ma la cosa davvero simpatica di Kuler è quella di poter estrarre una combinazione di colori a partire da una propria immagine, come nel caso che segue:

Per me, che con l’uso dei colori ha sempre avuto delle difficoltà, un’applicazione come questa è una fonte importante di idee nuove e di soluzioni già pronte. Peccato che il formato di esportazione  (formato ASE) non si innesti automaticamente in Ppt. E pazienza.

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Dico subito che non ho niente di personale contro l’autore di questa presentazione, che anzi è assolutamente apprezzabile per aver condiviso parte del suo sapere con gli altri.

Il problema non è questo bensì il fatto che a volte l’eccesso di buona volontà può produrre effetti indesiderati.

Questa presentazione, che ho trovato su Slideshare, mi sembra emblematica di un certo stile e di uno schema mentale ricorrente, ovvero: ho paura di annoiare, ho a disposizione gli strumenti mirabolanti di Microsoft e allora mi dò da fare per aggiungere tutto quello che posso.

Purtroppo il risultato è spesso contrario alle intenzioni: un carnevale di colori, sfondi, font e cornici che rendono la presentazione indigeribile.

Non fatelo. Fidatevi di più di voi stessi.

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Lawrence Lessing è l’unico speaker dal quale accetto presentazioni nere con testi bianchi. Questo stile è ormai diventato famoso (anche Garr ne ha scritto qualche anno fa), anche se sappiamo che se usato male può provocare disastri.

Sample_3

Eppure in mano a Lawrence diventa efficacissimo: poche parole bianche su sfondo nero, tante immagini e una sincronizzazione perfetta tra la voce e ciò che appare sullo schermo (animazioni incluse) creano un ritmo serrato e affascinante

guardate se avete un po’ di tempo questo video tratto dalle TED conference e guardate la perfetta sicronizzazione voce-testo-immagini.

Aggiungerei: non fatelo se non siete esperti, se avete tanto testo e se non avete una presentazione perfetta al minuto-secondo.

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Vi segnalo un bell’articolo di Powerpoint ninja dedicato alle strategie di contrasto per i grafici. Effettivamente i grafici di PPt o di altri strumenti, se lasciati a se stessi, rischiano di produrre dei disastri.

Ciò che serve è innanzitutto una strategia di contrasto, per far emergere i punti importanti, affiancata ad una strategia di alleggerimento, per eliminare le cose che non servono ed il rumore, ed infine una strategia di focalizzazione, in modo da far dire al grafico esattamente quello che vogliamo fargli dire.

Il post si focalizza sulla prima strategia

The chart on the left is the standard one-color default. The chart on the right has been altered so that it highlights a key data point.

The chart on the left is the default pie chart. You can select various one-tone styles in Excel. You can create a two-color pie chart by editing one of the one-color styles.

Per quanto riguarda le altre due strategie vi rimando ad un post che mi è stato segnalato da un commentatore: guardate le operazioni che vengono compiute progressivamente:

da così…

The Rapid E-Learning Blog - clean up the basic chart and make it easier to read

…a così…

The Rapid E-Learning Blog - a trendline can add focus

…a così…

The Rapid E-Learning Blog - tell the learner what they should see

…a così…

The Rapid E-Learning Blog - use color contrast to gain focus

…a così…

The Rapid E-Learning Blog - get rid of the noise and distracting data

…a così!

The Rapid E-Learning Blog - do you even need a chart?

Che ne dite?

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Questo post di Powerpoint Ninja mi ha fatto venire in mente un programmino che uso molto spesso ma che non ho mai citato. Il problema è questo: a volte siamo alle prese con la scelta di colori per una presentazione e dobbiamo magari scegliere un coloro che sia lo stesso del logo del cliente.

Ora, qual è il colore esatto? Per scoprirlo è necessario qualcosa che ci dica al volo l’esadecimale o il valore RGB. Altrimenti, siamo cstretti ad andare a caso e perdere – davvero – un sacco di tempo.

When you open up the More Fill Colors menu, you have the option of entering a specific RGB color value

Powerpoint ninja cita una serie di tool ma io sono affezionato ad un programmino eseguibile semplicissimo che pesa niente e lo puoi portare su una chiavetta.

Il suo nome è Pixie, e mi ha tirato fuori dai guai in moltissime situazioni.

Provatelo, e non potrete più farne a meno!

:-)

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Alcune recenti ricerche, condotte in Canada (British Columbia) e pubblicate su Science mostrano i diversi effetti del rosso e del blu sui task degli utenti.

In particolare la presenza di sfondi rossi aumenterebbe l’attenzione e la concentrazione sui dettagli, mentre gli sfondi blu favorirebbero il pensiero creativo e la “visione globale”. Il motivo è che il rosso è un segnale di pericolo, che risveglia l’attenzione e spinge a concentrrsi sui dettagli (ad esempio di un prodotto).

sfondo rossosfondo rosso

Un estratto dell’articolo:

“We associate red with danger and mistakes,” says Ravi Mehta, the lead author of the study, which was published online by the journal Science. “So what happens is this leads to avoidance motivation. People try to avoid mistakes and danger. That makes them focus on details.”

Blue, on the other hand, encourages an “approach motivation,” Mehta says. People relax, becoming more open to new ideas and creative solutions to problems.

Un motivo in più per ricordare a tutti che, in una presentazione, il rosso è l blu non dovrebbero mai essere presenti contemporaneamente (tanto meno come testo-sfondo).

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Dopo un po’ di riflessioni (ma neanche tante) ho deciso di pubblicare (e fare scaricare) un estratto della mia lezione-tipo sulla presentazione efficace con le slide, ovvero uno dei miei “cavalli di battaglia” nella mia attività di formatore.

Perché le pubblico? Perché nel tempo questo cavallo si è assai stancato, così come il suo cavaliere. Insomma, questo argomento ha cominciato veramente a nausearmi, e così ho deciso di condividerne almeno una parte, togliendo il più possibile gli esempi che in genere mostro.

Usatele pure, ma ricordate che è sotto licenza Creative Commons, il che non significa: “Fai quel cacchio che ti pare”. Ok?

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Vi segnalo una ottima presentazione, perfetta da quasi tutti i punti di vista. E non mi stupisce: è fatta da un esperto web designer e i rapporti tra design dei siti e design delle presentazioni sono molti (anche se non c’è una sovrapposizione perfetta).

Il tema della presentazione è il web design dei form sul web. Potete notare, in particolare:

– Uniformità di sfondo
– Ottima divisione logica degli spazi
– Logo e numeri di pagina in ogni slide
– Divisione coerente in capitoli (con slide separatrici e icone rappresentative)
– Uso cognitivo dei colori (non per “stupire”, ma per informare)
– Poco testo in ogni slide
– Ottimo uso del grassetto per evidenziare i titoletti
– Gerarchia coerente nell’uso delle dimensioni dei font
– Font a bastoni
– Uso delle immagini a scopo informativo e illustrativo
– Uso di forme e schemi semplici per descrivere i concetti
– Coerenza, prevedibilità, semplicità

Sono tutte qualità fondamentali per una buona presentazione.

Potete scaricarla in PDF da qui.

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Bert Decker suggerisce di inserire delle slide nere all’interno di una presentazione, per eliminare il rumore, concentrare l’attenzione, creare un momento di rottura cognitiva.

taoSposo a pieno l’intenzione e meno la soluzione.  Credo che possa andare anche un altro colore, oppure una grande punto di domanda, o un’altra cosa che introduca un momento di rottura cognitiva con la platea.

Il problema non è nero, bianco o altri colori, ma piuttosto avere un ritmo, che alterni il vuoto con il pieno.

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Nella scrittura e nella comunicazione digitale, come scrive giustamente Sofia Postai, il colore non costa nulla. Non dobbiamo fare accordi economici con una tipografia per decidere quanti e quali colori useremo: con due colpi di mouse possiamo decidere da soli, e senza fatica, di aggiungere o togliere colori e sfumature.

Ora, il fatto di non dover pagare nessun “dazio” per le nostre scelte non è mai una buona premessa: non ci costringe a riflettere a sufficienza e toglie ogni vincolo alla nostra creatività. Ma la creatività senza vincoli non è creatività. Credo che nella comunicazione digitale (di cui le slide fanno parte, così come le mail e i siti web), l’accento non dovrebbe cadere su “digitale”, ma su “comunicazione. E nella comunicazione ci confrontiamo gli altri.

E questo sì che è un bel vincolo. Se consideriamo la leggibilità complessiva di una presentazione con gli occhi di chi la dovrà guardare ci accorgiamo subito che non tutte le combinazioni testo-sfondo vanno bene e che ci sono parecchie differenze tra nero-su-bianco e bianco-su-nero. Fortunatamente, il fatto che milioni di persone, oggi, scrivano e comunichino in modo digitale ha creato anche una nuova sensibilità e una serie di studi di usabilità che, anche se nati nello per il web, ci vengono in aiuto.

Uno dei più fortunati è certamente lo studio del dr. Lauren Sharff sulla leggibilità dei font con diverse combinazioni di colori.

Diversi tipi di rapporto testo-sfondo

Questo studio evidenzia la resa in termini di leggibilità di diverse combinazioni tra testo e sfondo (le barre più alte rappresentano la maggior leggibilità). Credo che il grafico parli da solo: ci sono delle combinazioni che proprio non vanno, e il fatto è legato al modo che ha la retina di mettere a fuoco i diversi colori.

Dal punto di vista delle presentazioni tutto questo ci suggerisce che ci sono alcune combinazioni che proprio non vanno mai usate (es: rosso-verde, blu-rosso), altre che si possono usate con moderazione (es: bianco su nero, bianco su blu) per presentazioni “cool” e altre che dovrebbero invece essere lo standard abituale (es: nero su bianco, nero su grigio, blu su bianco).

Combinazioni “NO

Rapporto testo sfondo sbagliato

Combinazioni “NI”

Rapporto testo-sfondo quasi giusto

Combinazioni “SI”

Rapporto testo-sfondo corretto

Ecco un articolo di Dave Paradi (tratto da Indezine) che approfondisce il tema dei colori nelle presentazioni.

Ciao

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