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Archive for giugno 2007

Molto divertente il rersoconto di Paolo Antonio Volpon su “Search Engine Strategies Milan” (SES) 2007. Leggete i vari punti e capirete alcune cose da non fare in una presentazione (come i punti elenco chilometrici, la voce monotona, gli errori di scrittura).

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Vi segnalo un altro bell’articolo in italiano, di Ester Liguori, dedicato a Slide ed eccessi comunicativi. Tra l’altro le indicazioni sugli elementi di paratesto sono simili a quelle che ho indicato nel post precedente.

Ecco un (p)assaggio dell’articolo:
“Il desiderio di stupire purtroppo spesso scavalca quello di essere efficaci e senza rendersi conto di ciò che si fa si finisce con lo sfruttare male un buon ausilio comunicativo.”

Su questo argomento è interessante anche un vecchio post di Garr che si ispira ai personaggi di “Guerre stellari”.

Preferite le slide di Darth Vader o quelle di Yoda?

Darth_2 Yoda



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La nostra memoria fa strani scherzi. Ricorda particolari insignificanti accaduti anni fa, ma magari è incapace di trattenere informazioni che ci sono state date due minuti prima.

La nostra memoria a breve termine è selettiva: taglia tutto quello che non gli serve in modo da liberare RAM e permetterci di seguire meglio un’attività; trattiene le informazioni che gli servono al momento e fa cadere nell’oblio il resto. Leggiamo tutti i giorni la targhetta sull’ascensore ma non sapremmo mai ricordarci quanti chili porta (ricordate la canzone di Elio?)

E’ per questo che, quando facciamo una presentazione, ci sono alcuni elementi di contesto che andrebbero ripetuti frequentemente. Una presentazione ha un andamento sequenziale e le persone che seguono questo flusso tendono a dimenticarsi rapidamente che in quel momento sono nel capitolo 1 – sottocapitolo 2.

Le persone non sanno neanche a che punto sono della vostra presentazione, perché non possono vedere il “volume” di slide così come vedono le pagine di un libro.

Insomma, una presentazione che si rispetti (e in specialmente le presentazioni lunghe) dovrebbe riportare in ogni slide alcune informazioni chiave per collocare ogni slide nel suo giusto contesto.

Più o meno le informazioni sono queste:

1) Titolo della presentazione
2) Titolo del capitolo
3) Titolo dell’eventuale sottocapitolo
4) Titolo della singola slide (è l’elemento più vistoso)
5) Numero della singola slide in rapporto al numero totale di slide
6) Eventuale logo (anche se secondo Garr non è necessario). N.b. Per logo intendo il logo del cliente, non il vostro.
7)  Data – Luogo – Nome relatore

Il layout standard avrà insomma una struttura di questo tipo:

Elementi paratestuali

In questo modo sarete sicuri di fornire sempre tutti gli elementi necessari per dare un contesto ai vostri contenuti. E aiutare la memoria dei vostri ascoltatori.

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Un divertente post di personalitànumerodue su Powerpoint come spinta per la carriera

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I consigli di Carla

Quelli di Carla Lattanzi sono degli ottimi consigli, che vale la pena citare. Al contrario delle indicazioni che ho segnalato nel post precedente, questi consigli valgono per le presentazioni “ordinarie”, cioè il 99% delle presentazioni che facciamo. E per questo sono tanto più preziosi.

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I maestrini segnalano alcune bellissime presentazioni molto “cool” fatte in giro per la rete.

In particolare quella di Lessing è abbastanza nota e se ne è già parlato molto (potete anche scaricarla da questo indirizzo).

Giustamente Vanz la  indica come un ottimo esempio di lavoro per “sottrazione”. E sappiamo che quando qualche cosa non ci torna, in una presentazione, il 90% delle volte è perché dobbiamo togliere e non aggiungere qualche cosa.

E’ vero che non sempre il contesto è adatto a presentazioni così particolari, ma spesso dobbiamo guardare gli estremi per capire l’ordinario.

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