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Posts Tagged ‘Spazialità’

Sul bellissimo blog Six minutes troviamo una serie di esempi di applicazioni della cosiddetta “regola del tre” nelle presentazioni.

Questa regola è molto usata in fotografia prevede che lo spazio venga preliminarmente diviso in una sere di 9 spazi regolari, all’interno dei quali posizionare in modo sapiente gli elementi.

Grglia di 9 spazi su slide

All’interno di questa griglia si formano automaticamente quattro punti caldi, che sono i punti focali e di maggior “peso” all’interno del visual.
griglia slide con posizioni

Il bellissimo post dedicato a questo tema riporta una serie di esempi e una serie di strategie e di esempi di utilizzo, che vado a riassumere

Regola #1 – Mettere gli elementi chiave in uno dei 4 punti “caldi”

uso della regola del 3 nei punti caldi

Regola #2 – Mettere gli elementi chiave lungo le linee orizzontali

uso della regola del 3 lungo le linee orizzontali

Regola #3 – Mettere gli elementi chiave lungo le linee verticali

uso della regola del 3 lungo le linee verticali

Regola #4 – Mettere gli elementi chiave in uno dei 4 punti “caldi” e contemporaneamente usare le divisorie

uso della regola del 3 nei punti caldi e lungo le linee

Il post prosegue con molti altri esempi. Assolutamente da leggere.

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Ecco un ottimo esempio di rappresentazione visivo-spaziale di elenchi di risorse. In questo caso si tratta dei 250 film più belli di tutti i tempi.

rappresentazione spaziale di un elenco

In una sola schermata sono rappresentate moltissime informazioni. Provate a pensare che cosa sarebbe successo se aveste usato i punti elenco: probabilmente avreste dovuto usare molte slide e per di più si sarebbero persi i rapporti reciproci.

In questo modo invece elenchiamo le risorse ma riusciamo anche a categorizzarle e allo stesso tempo a esprimere dei collegamenti reciproci tra di esse.

Il tutto grazie ad una metafora visuale molto nota, ovvero la mappa delle linee della metropolitana.

Ottimo!

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Powerpoint può essere molto efficace, a patto che rispettiamo le sue specifiche caratteristiche di media. In particolare, ogni media ha un suo specifico rapporto con lo spazio e con il tempo. Possiamo dire che l’ascolto della musica si svolga nel tempo; ma anche la lettura di un libro, se ci riflettiamo bene, è prevalentemente un processo temporale, se consideriamo lo spazio della scrittura solo come una linea che si snoda e riproduce il discorso orale.

Un sito web, al contrario, è un oggetto più spaziale che temporale (come ha ben rilevato Bolter nel suo “lo spazio dello scrivere”).

Sono solo degli esempi. E Powerpoint? Powerpoint ha la singolare caratteristica di sfruttare la temporalità a livello globale (dell’intera presentazione), proprio come un discorso orale (frammenti che si snodano nel tempo, in un’unica direzione), mentre è un oggetto altamente “spaziale” al livello locale ( di singola slide).

Temporalità globale

Spazialità locale

Le migliori presentazioni tengono conto di questa peculiarità del media e la usano a proprio vantaggio, ovvero:

1) Pochi frammenti di informazione per ogni slide (temporalità)
2) Disposizione significativa degli elementi testuali e grafici per fare risaltare i reciproci rapporti specifici (spazialità).

Ecco perché se scriviamo le slide come se stessimo scrivendo un libro la cosa non funzionerà. Anche se i contenuti sono magnifici e interessanti. Sulla carta.

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Lo spazio che utilizziamo su una slide non corrisponde allo spazio della scrittura classico: mentre nello spazio classico della pagina abbiamo una sola dimensione che si dipana come un filo (lo spazio delle righe del testo, una sotto l’altra), lo spazio della slide è uno spazio che vive, come del resto accade in tutti i media digitali, in due dimensioni.

Uno spazio pittorico, insomma, o topologico, che  convive costantemente con la disposizione spaziale degli elementi e con il vuoto. Nessuno leggerà blocchi di testo fitti, anche se formalmente scanditi da punti elenco:

Punti elenco stretti

Mentre in una relazione su carta un elenco come quello sopra non darebbe alcun problema, in una slide questi punti elenco attaccati tra di loro creano uno spiacevole effetto “blocco di testo” e vengono percepiti come un tutt’uno. In genere, un tutt’uno indigeribile.

Per questo è sempre bene “fare passare l’aria” fra i vari punti elenco, occupando entrambe le dimensioni della slide e non solo l’unica dimensione costituita dallo “spazio della scrittura”

Punti elenco larghi

Ricordate: non c’è nessuna ragione per mettere i punti uno sotto l’altro di seguito. Fate spazio al vostro testo, scandite con lo spazio i vostri punti elenco, evitate i blocchi compatti, disponete in modo arioso il vostro testo. Farete così spazio anche nella mente dei vostri ascoltatori.

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La parte centrale di una slide, quella dove in genere si inseriscono i contenuti, è uno spazio di circa 25 centimetri di lunghezza. Se ci pensate, è una lunghezza considerevole, specialmente per i testi: in quasi nessuna occasione, (giornali, libri, web, mail) ci capita infatti di leggere testi che si espandono così tanto. E il motivo è semplice: se le righe di testo sono troppo lunghe l’occhio farà molta più fatica a seguirle il filo. Provate.

Ora, capita che la possibilità tecnica di tutto questo spazio, unita alla contemporanea necessità di “dire tutto il possibile” spinga a creare caselle di testo di 20 centimetri o più sulle slide. Sembra la scelta più facile e intuitiva, ma purtroppo questo riduce di molto la leggibilità dei testi.

casella di testo lunga

L’occhio deve partire da sinistra e farsi tutta una corsa fino a destra. Poi deve ritornare a sinistra abbassandosi di una riga. Se le slide sono proiettate non è facile.

Per questo motivo sarebbe meglio non approfittare mai de tutto dello spazio che abbiamo a disposizione, ma costruire delle caselle di testo che non superino i 13-15 centimetri di lunghezza.

Casella di testo corta

Questo semplice stratagemma consente di risolvere una serie di problemi e apre contemporaneamente alcune possibilità:

– L’occhio corre di meno sulla slide
– Il testo di fa più compatto e leggibile
– Siamo in qualche modo costretti a scrivere di meno, e questo e sempre un bene
– Possiamo finalmente inserire a fianco del testo delle immagini che siano attinenti. In questo modo soddisferemo sia l’emisfero sinistro che l’emisfero destro dei nostri ascoltatori. :-)

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