Un’immagine bellissima (che ho visto per la prima volta sul blog di Catepol) riassume in modo chiaro il modo con il quale funzionano gli emisferi del nostro cervello.
Ora la domanda è: come riuscire, in una presentazione, a tenere conto di entrambi gli aspetti?
Sappiamo che , di default, una presentazione di rivolge alla nostra parte sinistra: il simbolo di questo “stile cognitivo” sono i punti-elenco con i quali spezziamo e strutturiamo i concetti. Dall’altra parte c’è chi, per evitare effetti “soporiferi”, condisce le presentazioni di effetti speciali e di colori, assecondando il lavoro dell’emisfero destro.
Va detto che entrambe queste strategie sono sbagliate: nessuna presentazione è efficace senza un lavoro integrato e coordinato su entrambi gli aspetti. Troppi concetti annoiano, e gli effetti speciali fine a se stessi ci lasciano con un pugno di mosche.
Dobbiamo tenere sempre fermo il nostro obiettivo che, in una presentazione è in genere quello di fornire informazioni (non di divertire, non di di rilassare, non di supire) allo scopo di insegnare, convincere, vendere, permettere a qualcuno di prendere decisioni.
Se teniamo fermo il nostro obiettivo potremo usare gli strumenti migliori per supportarlo, integrando concetti ed esempi da una parte e immagini e schemi visuali dall’altra.
Una buona presentazione integra aspetti cognitivi ed aspetti emotivi in un tutto, con lo scopo finale di fornire informazioni complete. Il fine, insomma, è il più delle volte cognitivi. Il mezzo è di volta in volta, una miscela di aspetti cognitivi ed aspetti emotivi.
Riuscire ad integrare in un tutto questi espatti è il cuore di una strategie vincente.
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