Per quanto si voglia essere creativi, una presentazione è un prodotto assai strutturato; questa caratteristica può trasformarsi in un vantaggio cognitivo per i nostri ascoltatori, purché questa strutturazione sia pensata in modo organico e leggibile.
Una buona presentazione, quindi, comincia da una buona architettura (ovvero la costruzione della sequenza e la sua organizzazione interna). E una buona architettura è contrassegnata da una serie di elementi “paratestuali” che la rendono leggibile ai nostri lettori/ascoltatori.
Questo è tanto più vero per le presentazioni complesse, ovvero le presentazioni scientifico/didattiche che possono durare ore e essere composte da decine o centinaia di slide. In questo caso, senza avere una buon apparato di indici e indicatori interni, rischiamo di fare perdere i nostri ascoltatori.
Ogni presentazione di questo tipo, quindi, dovrebbe avere un andamento “canonico”, simmetrico e facilmente prevedibile, fornendo continui richiami paratestuali al posizionamento interno nella struttura.
Qu sotto è elencato un andamento-tipo:
In questo modo vi assicurerete un apparato robusto e capace di “imbrigliare” tutti i vostri contenuti.
Peraltro la creaziione di questo apparato rappresenta anche una sorta di prova del nove: se non riuscite a organizzare i contenuti in questo modo e qualche cosa vi “sfugge” (vedi: slide figlie di nessuno) significa che dovete ancora lavorare un po’ sui vostri argomenti.