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Posts Tagged ‘Semplicità’

Vi segnalo un bell’intervento di Garr Reynolds a proposito della semplicità. Potete vedere il suo intervento video (43 minuti) a Las Vegas, un capolavoro di public speaking supportato da bellissime slide.

Inoltre vi segnalo una serie di slide che Garr ha creato a partire da un sito dedicato all’alimentazione.
Il risultato è notevole. Questo è il post originale.

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Il segreto della semplicità spiegato con semplicità. e naturalmente vale anche per le presentazioni.

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Libro_Maeda_semplicitàE’ uscito da poco un libricino di John Maeda che si chiama “Le leggi della semplicità“. Sono elencate 10 leggi che ogni progettista dovrebbe seguire nel progettare dispositivi o interfacce.

La cosa ci riguarda da vicino perché, comunque la pensiamo, una presentazione in Powerpoint è anche un dispositivo e una interfaccia di comunicazione. Il libro non è un capolavoro, devo ammetterlo: in alcuni casi è banale, in altri pretenzioso.

Ma alcune intuizioni sono comunque interessanti. Elenco rapidamente le nove leggi:

RIDUCI
ORGANIZZA
TEMPO
IMPARA
DIFFERENZE
CONTESTO
EMOZIONE
FIDUCIA
FALLIMENTO

E poi la decima legge, che riassume il senso del libro:

“Semplicità significa sottrarre l’ovvio e aggiungere il significativo”.

Assolutamente d’accordo.

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slide rumorosaPer rumore intendiamo tutto quello che disturba la serena acquisizione delle informazioni e su PPT, tra frecce in 3D e stellette colorate varie, di rumore ne possiamo produrre davvero tanto.

La semplicità paga e se una slide vi sembra un po’ “vuota” vuol dire che site sulla strada giusta.

Un bel post sull’argomento di Presentation zen

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Chi mi segue da un po’ di tempo sa che sono un appassionato di musica, e musicista a mia volta. Da un po’ di tempo, dopo il sax, ho iniziato a suonare il flauto traverso. Uno strumento bellissimo, ma insidioso: molto facile da imparare come diteggiatura (specialmente se arrivi dal sax), incredibilmente difficile da maneggiare come postura e espressione. Il flauto, insomma, non ha le difficoltà tecniche del pianoforte, ma questa apparente facilità rischia di trasformarsi in un problema, perché può farci “prendere la mano” : magari cominciamo a suonare senza preoccuparci di badare ad altri elementi che sono essenziali.

immagine di un flauto traversoIl realtà l’esercizio del flauto è un lavoro su se stessi: sul proprio corpo, sulla propria postura, sugli eccessi e sugli elementi in più che involontariamente introduciamo: troppa pressione sulle dita, troppo fiato, troppa tensione nei muscoli, troppa voglia di fare uscire la nota acuta. Studiare il flauto significa imparare ad eliminare degli elementi per fare uscire, finalmente, l’essenza stessa. Il mio maestro mi dice sempre cose come: “meno, meno, meno!”, oppure “lascia, lascia”. Togli elementi, elimina tensione, rilassa i muscoli. Fermati.

Questo tipo di lavoro, che cerca di eliminare gli eccessi, che lavora sul “di più”, che gioca a togliere piuttosto che a mettere, è lo stesso lavoro che dobbiamo fare sulle nostre presentazioni: quando qualche cosa non ci torna, in una presentazione, il più delle volte è perché abbiamo aggiunto troppo: troppa grafica, troppi testi, troppa voglia di dire tutto.

Spesso non capiamo che cosa non va: poi eliminamo qualche cosa e tutto va a posto. Lavorare sulla comunciazione e come suonare il flauto: togliere quello che non serve e lasciare uscire quello che serve.

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