Sempre dal bellissimo Powerpoint ninja vi segnalo un bel post dedicato alla strategia per eliminare il lunghi punti-elenco dalle vostre slide.
La strategia è qualcosa di cui abbiamo parlato spesso, e consiste nel focalizzare e nell’eliminare. Il buon Brent Dykes illustra la terapia in 5 steps, prendendo come esempio il nuovo Star Trek.
Eccola:
Fase 1: consapevolezza del problema
Fase 2: Evidenzio i punti chiave
Fase 3: “taglio” tutto il resto
Fase 4a: aggiungo un’immagine
Fase 4b (extreme): rimuovo tutti i punti e aggiungo altre immagini
Ora, questo è un post provocatorio, mi rendo conto, ma il metodo che descrive è sensato, ed in fondo non fa altro che esplicitare una serie di strategie che, alla fine sono tutte legittime.
In realtà a volte è sufficiente evidenziare, mentre altre è necessario anche tagliare. Infine, a volte è davvero indispensabile aggiungere anche un’imamgine.
insomma, questo metodo può essere preso anche come un insieme di tecniche ognuna utilizzabile autonomamente.
E voi? A che fase arrivate con le vostre slide?
Ciao Giacomo.
Sai cosa mi colpisce di questo blog, delle sue fonti da te piacevolmente riportate con efficacia nei post?
Il fatto che sia una testimonianza necessaria e utile per tentare di demolire le cattive abitudini che vigono tra coloro che svuotano cassetti e armadi tra gli accoglienti espedienti grafici di PPT.
Ma anche e forse di più la volontà di dimostrare che come nell’architettura civile o nel design domestico sobrietà ed eleganza sono messaggi metacomunicativi che ispirano rispetto e attenzione, e soprattutto la chiedono al pubblico che li osserva e/o li ascolta.
Per esempio penso a questo post da cui c’è parecchio da imparare in termini di filtraggio del superfluo.
E penso a tutte quelle volte in cui ho cercato di proporre soluzioni simili a chi sgomento per la presentazione da sostenere voleva sostanzialmente un GOBBO !!!
E io ho attaccato il ciuccio dove era richiesto.
La consulenza interna alle aziende per le quali si lavora é difficilissima. A volte con i Clienti esterni é possibile.
Forse sono i fatti a convincere anche chi é radicato nei pregiudizi? Proverò ad asciugare suggerendo l’uso dello speech su carta. Mah…
Grazie Mauro, scusa la risposta ritardata ma sono fuori casa…
In effetti il lavoro sulle slide è anche un lavoro culturale dentro e fuori le organizzazioni. E questo è uno degli aspetti interessanti di questa materia….-)